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Vegan cupcakes

29 Lug

CUPCAKE VEGAN AL CIOCCOLATO

base x 12

latte di soia 250 ml
zucchero 145 g
olio di vinacciolo 80 ml
una stecca di vaniglia
farina 185 g
cacao in polvere 40 g
lievito in polvere mezza bustina
un pizzico di sale
(se si vuole, aggiungere due cucchiai da tavola di caffe e/o gocce di cioccolato)

topping

tofu 360 g
latte di soia 60 ml
sciroppo di acero 30 ml
una stecca di vaniglia
cioccolato fondente 70% 300 g

Preriscaldate il forno a 180°C e preparate i pirottini.
Sbattete insieme il latte di soia, l’olio di vinacciolo, lo zucchero e la vaniglia fino a ottenere una consistenza schiumosa.
In una ciotola a parte setacciate la farina, il lievito in polvere, il cacao in polvere e il sale.
Aggiungete in due volte gli ingredienti secchi a quelli umidi e sbattete con la frusta fino a ottenere una consistenza fluida e senza grumi.
Versate l’impasto nei pirottini riempiendoli per i tre quarti.
Cuocete per 18-20 minuti.

Setacciate il tofu con un colino. Aggiungete il latte di soia, lo sciroppo d’acero e la vaniglia. Amalgamate fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Mettete da parte.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria.
Toglietelo dal fuoco e lasciatelo raffreddare per 5 minuti mescolando di tanto in tanto.
Aggiungete il cioccolato al tofu.
Trasferite la mousse in un contenitore ermetico e lasciate raffreddare per almeno un’ora.

 

CUPCAKE DI GRANO SARACENO

base per 12 (senza glutine)

latte di soia 250 ml
farina di grano saraceno 200 g
maizena 20 g
lievito in polvere mezza bustina
un pizzico di sale
margarina 110 g
zucchero di canna 145 g
una stecca di vaniglia

topping al limone di Sorrento

margarina 210 g
zucchero a velo 375 g
una stecca di vaniglia
succo di un limone di Sorrento non trattato
buccia grattuggiata del limone

Preriscaldate il forno a 180°C e preparate i pirottini.
Setacciate la farina, la maizena, il lievito e il sale in una ciotola.
In una ciotola a parte con una frusta elettrica montate a crema la margarina e lo zucchero per circa 2 minuti.
Aggiungete la vaniglia e unite un poco alla volta i due impasti e il latte di soia.
Versate l’impasto nei pirottini riempiendoli per i tre quarti.
Cuocete per 20-22 minuti.

Lavorate la margarina per ottenere una crema.
Aggiungete lo zucchero e lavorate per almeno 3 minuti.
Aggiungete il succo di limone e la vaniglia e lavorare ancora 5/7 minuti.
Aggiungete la buccia del limone e mescolate bene.
Raffreddate bene prima di utilizzarlo.

Quasi non riuscivo a fotografarli!

Torta paradiso per i bimbi

14 Lug

…ma anche i grandi apprezzano!

ingredienti

burro 250 g
zucchero a velo 250 g
farina 00 150 g
fecola di patate 150 g
tuorli 100 g (i miei erano circa 25 g l’uno, quindi 4)
uova 100 g (2)
scorza grattuggiata di un limone
una stecca di vaniglia
lievito mezza bustina
marmellata o crema al cioccolato
zucchero a velo

Mettete il burro moooolto morbido in una ciotola con lo zucchero a velo, la scorza grattuggiata del limone e i semi della stecca di vaniglia.
Lavorate con una frusta elettrica fino a ottenere una crema liscia e omogenea.
Sbattete in un contenitore uova e tuorli e aggiungete a poco a poco al burro continuando a lavorare con la frusta elettrica.
Setacciate la farina, la fecola e il lievito e unitele un cucchiaio alla volta sempre continuando con la frusta elettrica.
Imburrate e infarinate una tortiera (io ho usato uno stampo a ciambella, oppure si possono usare degli stampini più piccoli e fare delle monoporzioni) e versatevi l’impasto.
Cuocete in forno ventilato a 190°C per circa 30 minuti. Se dopo un poco la superficie diventa scura, ricopritela con un foglio di carta di alluminio.
Controllate sempre comunque la cottura con l’infallibile metodo dello stuzzicadente.

Quando è pronta e raffreddata potete tagliarla a metà e spalmarla di marmellata o crema al cioccolato (o Nutella, come ho fatto io) e spolverizzarla con lo zucchero a velo.

Torta pere e cioccolato alla maniera di Pasquale Boscarello

14 Lug

La ricetta è tratta dal libro Pasticceria naturale senza zucchero, latte, burro e uova di Pasquale Boscarello (Terra Nuova edizioni), con qualche licenza…

per la frolla
farina 0 250 g
malto di mais 60 g
margarina 50 g
acqua tiepida 7 cl
un pizzico di sale
cannella secondo i gusti o, a scelta, una stecca di vaniglia
buccia grattuggiata di mezzo limone
lievito 10 g

per la crema di cacao
malto di mais 500 g
mandorle pelate 100 g
amido di mais 100 g
cacao amaro in polvere 75 g (io apprezzo particolarmente quello del commercio equosolidale)
acqua 65 cl
un pizzico di sale

3 pere
un cucchiaio di zucchero di canna

Mettete in una ciotola la farina, il lievito setacciato, la buccia grattuggiata del limone e la cannella (o la vaniglia).
In una seconda ciotola miscelate l’olio e il malto.
Unite la parte fluida agli ingredienti asciutti utilizzando l’acqua tiepida per dare la giusta consistenza all’impasto perché sia lavorabile con le mani.
Lavorate l’impasto e formate una palla omogenea, morbida ed elastica.
Copritela con un panno e lasciatela riposare mezzora.

Nel frattempo preparate la crema: mettete le mandorle nel mixer e lavoratele aggiungendo poco per volta l’acqua fino a ottenere un latte liscio e senza grumi.
Versate il latte ottenuto in una pentola, aggiungete il malto e un pizzico di sale e cuocete a fuoco basso mescolando spesso per evitare che si attacchi.
In una ciotola unite l’amido di mais e il cacao amaro.
Quando il latte di mandorla bolle unitevi amido e cacao girando con la frusta per evitare che si formino grumi.
La crema si addenserà subito. Quando ricomincia a sobbollire spegnete il fuoco e lasciatela raffreddare.
Quando sarà fredda frullate la crema con la frusta elettrica.

Prendete la frolla e stendetela con un mattarello.
Foderate una tortiera unta con margarina e infarinata. Punzecchiate il fondo con una forchetta, ricopritelo con carta da forno e distribuiteci sopra dei fagioli secchi.
Mettetela in forno preriscaldato a 180°C per una ventina di minuti, poi togliete la carta da forno con i fagioli secchi e lasciatela cuocere ancora il tempo di dorare il fondo.

Nel frattempo, fate saltare le pere sbucciate e tagliate a cubetti o fettine in padella con un cucchiaio di zucchero di canna (e se volete del porto o del marsala o del passito…).

Ora montate il tutto: nella base di frolla mettete le pere ben scolate e ricoprite il tutto con la crema al cioccolato.

Il buon giorno si vede dal mattino…

15 Giu

Muffin per la colazione…

Muffin alle pesche

ingredienti (per 12 muffin)
pesche ¾ (a seconda delle dimensioni)
porto 1 bicchiere
zucchero di canna 1 cucchiaio
burro una noce

burro 60 g
uova 2
zucchero 160 g
yogurt 300 g (oppure latte, o crème fraîche)
farina 00 240 g
sale 4 g
lievito una bustina

Sbucciate le pesche e tagliatele a cubetti. In una padellina fate sciogliere il burro, aggiungete le pesche e lo zucchero di canna. Fate rosolare per qualche minuto a fuoco vivace.
Aggiungete il porto e quando si è consumato spegnete e lasciate raffreddare.
Intanto in una ciotola lavorate con una frusta elettrica le uova e lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa. Aggiungete il burro fuso e metà quantità di yogurt (latte, crème fraîche).
In una seconda ciotola amalgamate bene farina, sale e lievito.
Versate un poco per volta le uova nella farina, aiutandovi con lo yogurt (latte, crème fraîche) rimanente quando diventa troppo duro. Infine aggiungete le pesche.
Versate un poco di composto nei pirottini per muffin (si dice: ¾ dell’altezza, ma io ne metto sempre un poco di più) e mettete in forno preriscaldato a 180°C per almeno mezzora.
Controllate con lo stuzzicadenti prima di tirarli fuori dal forno.

Muffin leggeri

ingredienti (per 12 muffin)
margarina 120 g
uova 2
zucchero di canna 160 g
latte di soia 160 g (oppure yogurt di soia)
farina 00 140 g
farina di riso 100 g
sale 4 g
lievito una bustina
gocce di cioccolato a piacere
essenza di fiori d’arancio 1 cucchiaino

Procedete come nella precedente ricetta: in una ciotola lavorate con una frusta elettrica le uova e lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa.
Aggiungete la margarina fusa e metà quantità di latte di soia (yogurt).
In una seconda ciotola amalgamate bene farine, sale e lievito.
Versate un poco per volta le uova nella farina, aiutandovi con il latte di soia (yogurt) rimanente quando diventa troppo duro.
Infine aggiungete le gocce di cioccolato e l’essenza di fiori d’arancio.
Versate un poco di composto nei pirottini per muffin e mettete in forno preriscaldato a 180°C per almeno mezzora.
Controllate con lo stuzzicadenti prima di tirarli fuori dal forno.

Sachertorte vegan

1 Giu

La ricetta è di laboratorioveg.it, come sempre con variazioni personali.

Ingredienti

per la base
margarina 140 g
zucchero di canna 80 g
sciroppo d’acero 70 g
cacao amaro in polvere 30 g
cioccolato fondente 70% 20 g
1 cucchiaio abbondante di marmellata di lamponi
farina 00 130 g
amido di mais 40 g
1 bustina di lievito per dolci
latte di soia q.b.

per la farcitura
marmellata di lamponi
una dozzina di lamponi freschi

per la glassa
margarina 25 g
cioccolato fondente 70% 100 g
2 cucchiai di acqua
zucchero a velo 85 g

In una ciotola unite lo zucchero, il cacao, la marmellata e lo sciroppo d’acero.
Lavorate bene con la frusta.
Nel frattempo, sciogliete la margarina con il cioccolato mescolando di continuo, meglio a bagnomaria.
Unite i due composti e amalgamate bene.
Aggiungete la farina, l’amido di mais e il lievito setacciati aiutandovi con il latte di soia per amalgamare.
Imburrate una teglia di 22 cm di diametro o anche più piccola e mettete il composto in forno a 150°C per circa 1 ora, 1 ora e mezza.
Lasciate raffreddare la torta, capovolgetela su un piatto e dividetela in due.
Spalmate la parte inferiore di marmellata e distribuiteci sopra i lamponi lavati e asciugati bene bene.
Chiudete la torta e spalmate la superficie di marmellata.

A questo punto preparate la glassa: mettete sul fuoco bassissimo e preferibilmente a bagnomaria la margarina, il cioccolato e l’acqua.
Fate sciogliere fino a quando il cioccolato sarà molto fluido girando in continuazione.
Levare dal fuoco e aggiungere lo zucchero a velo.
Mescolate molto bene.

Non resta che ricoprire la torta con la glassa e decorare a piacere (io ho usato delle codette di cioccolato e dello zucchero colorato rosa).

Per gentile concessione della destinataria della torta… l’interno!

Clafoutis alle ciliegie

29 Mag

Nel 1996 ho letto un libro, Il Campo di Nessuno di Daniel Picouly e per la prima volta ho sentito parlare di clafoutis… e da allora ho sempre desiderato farlo senza mai decidermi.

La mamma scosta la tendina della finestra e sembra guardare la pioggia che scende. Tutt’a un tratto si mette a raccontare.
“Hai ragione, piove. Anche quella notte pioveva. Era un martedì. Me lo ricordo, era il giorno delle visite a tuo padre in prigione. Gli portavo un pacco. Cosette: del tabacco, della cioccolata, dei quaderni e delle matite. Quante ne mangiava, di matite! Scriveva in continuazione: storie, canzoni. E disegnava, anche. tuo padre ha sempre avuto una buona mano.”
“Dove sono quei quaderni?”
“Se li sono tenuti i crucchi. Non mi faceva mica piacere. Eccetto uno, che è riuscito a portar fuori quando è andato all’ospedale per via della bomba.”
“Dov’è, questo quaderno?”
“Nella valigia di legno del solaio. Sai, lì dove non devi andare a frugare.”
Lo so.
“Oltre al pacco, gli portavo la gavetta. Sempre lo stesso menu. Tuo padre è fatto così. Manzo con le carote e punte di asparagi in salsa vinaigrette. E come dolce, un clafoutis alle ciliegie.”
“Riuscivate a fare dei dolci durante l’Occupazione?”
“Per l’appunto, era un clafoutis di guerra. Dentro non c’erano molte uova di gallina né molto latte di mucca. Per le ciliegie, non era mai la stagione. Ci si arrangiava. Bastava che fosse un po’ rossiccio, capisci.”
Capisco benissimo, anzi me lo vedo, il clafoutis di guerra della mamma. Senza uova, senza latte, senza burro, senza ciliegie, tutto piatto, bruciacchiato, con una caterva di noccioli. Proprio un vero clafoutis.
Un giorno il mio padrino che è scomparso mi porta al ristorante. Dessert del giorno: clafoutis di ciliegie. Rivedo la mamma che lo tira fuori dal forno con il suo strofinaccio a scacchi scottandosi. Lo taglia che è ancora caldo tenendo il coltello come un contadino, con il pollice sulla lama. Vengono fuori delle fette convesse o concave. Dobbiamo fare un po’ di smorfie con la bocca perché è caldo, ma va giù bene. Ed ecco il cameriere mi posa davanti una fetta di dolce morbida, spessa, fredda e inodore.
“Che cos’è?”
“Il suo clafoutis, signore.”
Questa roba, che non è nemmeno bruciata? Dico di no, che c’è uno sbaglio, che non è possibile.Mi dicono di sì. Anche il mio padrino conferma che è proprio un clafoutis! Sono scappato via giurando che un giorno avrei aperto un ristorante in cui avrei servito il “vero clafoutis di guerra di comare Paulette” che sarebbe diventato famoso quanto la frittata del ristorante “La mère Poularde”.

Poi quest’anno mia mamma ha acquistato un piccolo terreno con tanti alberi di ciliege… e finalmente ho provato.

Questo è il risultato… credo che a Picouly piacerebbe!

Ho seguito la ricetta del Cavoletto con qualche variante presa da Cookandthecity.

Ingredienti
ciliegie 500 g
latte intero 300 ml
uova 3
zucchero di canna 30 g
zucchero semolato 100 g
burro 60 g
una stecca di vaniglia
farina 00 50 g
mandorle in polvere 50 g
chiodi di garofano 1
noce moscata una grattuggiatina
cannella in polvere un cucchiaino raso

Lavate le ciliegie e snocciolatele (la ricetta originale prevederebbe le ciliegie intere con il nocciolo, e probabilmente questo renderebbe il dolce più asciutto, ma prevedevo di farlo assaggiare anche al topino e quindi…).
Imburrate un teglia da crostata e cospargetela di zucchero di canna.
Mettete a bollire il latte. Nel frattempo sbattete con una frusta elettrica le uova con lo zucchero di canna, lo zucchero semolato e la vaniglia.
Quando il composto è bello spumoso, aggiungete il burro fuso, la farina e la farina di mandorle.
Aggiungete il latte bollente e mescolate bene il tutto.
Distribuite le ciliegie nella teglia e ricopritele con il composto.
Spolverizzate la superficie con il chiodo di garofano, la noce moscata e la cannella polverizzata e con un cucchiaio di zucchero di canna.
Mettete in forno preriscaldato a 150°C per circa 45 minuti.

Torta di compleanno per topino

18 Mag

Oggi il topino compie 2 anni!

E la mamma sperimenta… la torta per l’asilo!

Bè, quello di Martha Stewart era decisamente più “ordinato”…

Ma non ho dubbi sul gusto!

Ingredienti

per il pan di spagna
uova intere 5
zucchero semolato 150 g
farina 00 150 g
scorza di 1 limone
1/2 stecca di vaniglia

per la bagna
acqua 250 ml
zucchero 125 g
1/2 stecca di vaniglia
scorza di 1/2 limone
scorza di 1/2 arancio
un pizzico di cannella
un pizzico di semi di anice

per la ganache al cioccolato
cioccolato fondente (70%, ma per i bimbi ho scelto il 50%) 200 g
panna da montare 250 ml

per la glassa
zucchero a velo 200 g
1 albume
qualche goccia di succo di limone

Preparate il pan di spagna: con una frusta elettrica montate insieme le uova e lo zucchero con la vaniglia. Dovete calcolare almeno 20 minuti, non uno di meno.
A questo punto aggiungete poco per volta e mescolando dal basso verso l’alto la farina ben setacciata e la scorza del limone.
Versate l’impasto in una teglia imburrata e infarinata (io ho usato una teglia quadrata di circa 30×20 cm) e infornate in forno ventilato a 170°C per circa venti minuti, poi aprite un poco lo sportello e lasciate cuocere ancora 10 minuti (per capire se il pan di spagna è pronto premere leggermente sulla superficie con un dito: se rimane la fossetta deve ancora cuocere, se “rimbalza” è pronto; se è il caso, a un certo punto coprite la superficie con un foglio di carta stagnola).
Quando è cotto, sfornatelo e lasciatelo raffreddare.

Preparate ora la bagna. Mettete tutti gli ingredienti in un pentolino, portate a ebollizione e fate cuocere mescolando per 10-15 minuti. Fate raffreddare e prima di usarla filtratela.

Mentre la bagna raffredda praparate la ganache: fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato, montate la panna e unite i due composti. Per evitare che il cioccolato formi dei grumi nella panna, mescolate poca panna alla volta in modo da rendere più cremoso il cioccolato.

Infine montate il tutto: rifilate il pan di spagna (per eliminare i bordi, le gobbe ecc.) e tagliatelo a metà.
Spennellate sulla parte inferiore la bagna raffreddata.
Ricoprite con la ganache al cioccolato e richiudete.

A questo punto potete decorarla. Io ho usato la glassa bianca, degli zuccherini e i numeri di cioccolato, ma sono sicura che potrete fare di meglio!
Se volete usare la glassa: prendete l’albume, aggiungete qualche goccia di limone e poi lo zucchero a velo sempre girando con forza con la frusta (oppure usate quella elettrica). Deve rimanere lucida, omogenea e soda (se è troppo liquida rischiate che poi non si solidifichi).

Ecco qui il risultato delle mie fatiche!

Paste di meliga profumatissime

18 Mag

Ingredienti

farina 00 500 g
farina di mais (fine) 250 g
zucchero 350 g
burro 250 g
margarina 250 g
2 uova intere + 1 tuorlo
scorza di 1 limone tritata finemente
lievito per dolci 8 g
1 stecca di vaniglia
un pizzico di sale

Con una frusta elettrica mischiare bene il burro, la margarina e lo zucchero.
Aggiungere il sale, la scorza del limone e i semi della vaniglia.
Setacciare le farine con il lievito e aggiungerle un cucchiaio per volta all’impasto precedente.
Inserire l’impasto ottenuto in una sac-à-poche con il beccuccio a stella e formare degli anelli (per ottenere delle ciambelline) o dei bastoncini (per ottenere delle specie di lingue di gatto, come nella foto).
Cuocere a 160°C fino a che saranno dorati in superficie.


Pan di spagna con bavarese alle fragole e crema chantilly

6 Mag

Per ora le foto…

A brevissimo la ricetta…

Appena sfornate!

21 Apr

Buona Pasqua!
Sono mesi che aspetto per poter preparare queste meravigliose colombine!

Dunque, la ricetta.

Ingredienti

uova 2
tuorli 1
zucchero 100 g + 100 g per la glassa
farina manitoba 500 g + 50 g per la glassa
burro 100 g
sale 5 g
lievito fresco 20 g
scorza di arancia
stecca di vaniglia 1
acqua

L’impasto è molto elastico e “ciccoso” quindi se avete una impastatrice seria è tutto più semplice.
Se non è professionale, rischiate di friggerla (come stava per capitare a me…) quindi vi conviene iniziare con la macchina e proseguire a mano.
Sbriciolate il lievito fresco in una piccola tazzina con un poco di acqua tiepida e scioglietelo bene aiutandovi con un cucchiaino.
Montate insieme lo zucchero, le uova e il tuorlo.
Aggiungete la farina poco per volta, il burro molto morbido o sciolto, la scorza di limone, il sale e la stecca di vaniglia.

(una parentesi: forse solo io potevo avere questi dubbi, ma meglio spiegare; tutti quelli che trovano assurda l’osservazione possono passare oltre… dunque, dicevo, non so se sono io, ma tutte le volte che leggevo “una stecca di vaniglia” incominciavo a pensare a come si potesse usare quella cosa appiccicosa e rigida… la trito? la metto intera? mah! poi ho scoperto: la stecca di vaniglia va aperta, divisa in due nel senso della lunghezza e “grattata” dentro per toglierne i semi che sono quelli che devono essere aggiunti ai composti per avere l’aroma! bè, inutile dire che le mie preparazioni dolci ne hanno tratto enormi vantaggi!)

Infine il lievito. A questo punto lavorate bene l’impasto e se necessario aggiungete acqua per ottenere la consistenza giusta che deve essere mooolto elastica.
A questo punto formate una palla, mettetela in una ciotola, coprite con della pellicola trasparente e mettetela in un luogo caldo a lievitare (io l’ho messa nel forno chiuso con la luce accesa) per circa un’ora.
Nel frattempo coprite due o tre leccarde con carta da forno.
Passato il tempo necessario, prendete l’impasto e dividetelo in dieci parti all’incirca dello stesso peso e lavorate un poco ognuna per coprire il taglio. Ognuna di queste parti costituirà una colombina.
Dividete in due ognuna delle dieci parti precedenti e lavoratele un poco. Con una delle due formate un salamino lungo circa quindici centimetri e disponetelo a ferro di cavallo sulla leccarda. Con l’altro pezzo fate un salamino della stessa lunghezza del precedente con due strozzature.
Ripetete le stesse operazioni per tutte le colombine e mettetele sulle leccarde piuttosto distanziate.
Rimettete tutto a lievitare fino a che le colombine raddoppieranno di volume.

Fate una pappetta piuttosto densa con il rimanente zucchero e la rimanente farina e spennellatela sulle colombine facendo attenzione a non sgonfiarle. Spolverizzate di zucchero semolato e appena prima di metterle in forno spolverizzate con abbondante zucchero a velo.

Infornate in forno preriscaldato a 180°C per una decina di minuti. Io ho messo la leccarda molto in basso per i primi cinque minuti e a metà per i successivi cinque.

Sfornate e mangiate!
Niente a che vedere con quelle confezionate, ne!